Una storia piena di vita.

La storia dell’Asilo dei Nonni è già nel suo nome: a partire dagli anni ‘40 del secolo scorso e fino agli anni ’90, questo casolare accolse nelle sue stanze un asilo per bimbi, gestito dalle Suore e nato per volere della signora Maria Macrelli, che prima di morire donò la sua casa alla Parrocchia di Coccolia. Facendolo, espresse un desiderio: non aveva potuto avere figli e chiese che la sua casa diventasse un luogo per accogliere i piccoli delle zone limitrofe.
Un desiderio che diventò presto realtà e che per anni vide crescere tanti bambini, fino al 1990: le suore erano anziane, i bambini diminuivano e i costi aumentavano. Non si poteva più tenere aperto l’asilo così com’era…
Dopo anni di impegno per “salvare” questo luogo speciale, con l’aiuto di tanti amici e benefattori, il 1992 fu l’anno del cambiamento. Avevamo un sogno, realizzare un luogo dove le persone anziane potessero sentirsi bene, in compagnia, curate e amate come nonni.
Con il sostegno di tante persone che condividevano questa visione, abbiamo iniziato un percorso di riattivazione, sistemazione e ampliamento della struttura, di quello che un tempo era un asilo per bambini, per trasformarlo in una casa.

La scelta di prenderci cura dell’uomo, non più nella prima fase della vita, ma in quella più delicata, trasformò l’Asilo dei bimbi in “Asilo dei Nonni Giovanni Paolo II”, in affidamento alla protezione del Papa.
In fondo i nonni sono bambini diventati grandi, e come i bimbi all’asilo si approcciano alla vita e iniziano un percorso verso la maturità, così i nonni qui fanno i primi passi verso una fase importante dell’esistenza, quella della saggezza.

Dello stesso pensiero era Benedetta Bianchi Porro (1936 -1964), dichiarata venerabile dalla Chiesa cattolica e beatificata da Papa Francesco nel 2019, a cui è intitolata la Cooperativa Sociale che gestisce il nostro Asilo. Una donna, un inno alla vita, capace di andare oltre la malattia che la colpì fin da giovanissima e che la spense a soli 28 anni.

Benedetta sapeva cogliere la bellezza, l’eleganza, la leggerezza, in ogni cosa. Anche nel dolore. Sapeva trasformare le difficoltà della vita in opportunità di amore e generosità. Mentre si prendeva cura degli altri, si prendeva cura anche di se stessa, amandosi come creatura di Dio e dedicandosi alla preghiera quotidiana.

Qui all’Asilo dei Nonni ci ispiriamo a lei, al suo esempio, al suo insegnamento: anche quando un corpo sembra non avere più “nulla da dire”, continua ad emanare una luce unica. Trasmette parole, sguardi e silenzi che spesso noi, presi dalla fretta e dall’impazienza, non consideriamo, eppure sono veri e propri modelli di vita. E nel momento in cui ci prendiamo cura dell’altro, curiamo anche una parte di noi, la nostra parte caritatevole.

L’Asilo dei Nonni non è una casa di riposo ordinaria, ma una casa dove ci si vuole bene e si fanno le cose insieme, come una famiglia, ognuno in base alle sue capacità e ai suoi desideri. Chi lo ha detto che a una certa età bisogna smettere di sognare? Per noi questo è il momento di sognare ancora più in grande e di farlo insieme a chi ci vuole bene!